(Mattino di neve, Amsterdam)
 

Un'immagine non è un cocktail
" ........ Paola Zucchello ha pensato molto Willy Ronis, Robert Doisneau, Edouard Boubat, ne condivide talune estetiche e filosofie. Come loro ha registrato quello che vedeva, ma più che una testimonianza si è trattato di una corrispondenza tra il mondo che aveva dentro e quello che notava guardandosi attorno. Sono immagini di una viaggiatrice attenta a fermare quell'istante fotografico, in cui restano tracce di avvenimenti che suggeriscono solo per dare spazio all'immaginazione e riscattano il fatto iconografico dal suo essere solo rappresentazione. Lei definisce la sua impostazione non artefatta, parla di semplicità di naturalezza. La fotografia è un fatto mentale prima che una reazione chimica, diventa un'opera autentica quando in una specie di sincronicità elementi oggettivi interagiscono con la soggettività dell'osservatore. L'artista deve possedere la capacità di pre-visualizzare e fermare, in una rigorosa sintesi, il massimo della complessità.
Fotografare artisti, atelier, attori, sono per Paola un atto di conoscenza e non una registrazione. Ma sono anche comune aria di artisticità. Fotografa Steve Lacy, Paul Jenkis, Alison Knowles, Luciano Caruso, Regina Silveira......
Inevitabile, per il suo percorso estetico, la partecipazione alla mostra collettiva itinerante "Cravatta d'artista", che viaggia ancora tra Gallerie e Musei d'Arte Contemporanea."
(testo tratto dal catalogo "Viaggio per Immagini" a cura di Giovanna Riu)

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(Tre Torri, Pisa)

 

An picture is not a cocktail:
"........ Paola Zucchello has mused at length over the photography of Willy Ronis and Roberto Doisneau, with whom she shares certain aesthetics and philosophies. Like them, she records what she sees: her work however goes beyond the role of witness to create a link between the world inside her own mind and the world she observes around her. She is a traveller whose pictures capture that unique photographic instant in which traces of events linger just enough to leave room for the imagination, and rescue the picture from being a mundane record. Paola herself defines her approach as non-calculating: she leans towards simplicity and naturalness. Photography is a mental event before becoming a chemical reaction. It is transformed into a genuine work of art when objective elements synchronize with the viewer's subjectivity. The artist must be capable of previsualizing and capturing the greatest possible complexity in the plainest possible synthesis.
When Paola portrays artists, actors and art studios, it is an act of discovery rather than a simple recording. There is an atmosphere of artistic connivance: she has done Steve Lacy, Paul Jenkins ......
A natural step along her aesthetic path was her involvement in the touring collective exhibition "Cravatta d'artista ai quattro venti" ("The artist's necktie in the four winds"), which is still being hosted by galleries and museums of contemporary art. (Critique by Giovanna Riu from the photographic book "Viaggio per immagini" (Journey through images") by Paola Zucchello

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